Io rom romantica: il film con Marco Bocci, la nostra recensione (FOTO)
Per l’anteprima di Io rom romantica presenti in sala al Giffoni Film Festival 2014 il cast completo (foto), la nostra recensione
Io rom romantica è in uscita al cinema il 24 luglio, noi di Ultime Notizie Flash eravamo al Giffoni Film Festival 2014 per voi, per seguire l’anteprima con la presenza in sala del cast, per proporvi la nostra recensione. Tra gli attori anche Marco Bocci e Lorenza Indovina ma la protagonista è Claudia Ruza Djordjevic (foto). Per il suo primo lungometraggio Laura Hailovic ha voluto che i protagonisti principali fossero tutti rom, ma in quanti avremmo seguito questa anteprima senza il richiamo di un volto noto?
Diciamolo con franchezza, Io rom romantica, già il titolo ci proietta in un mondo troppo diverso dal nostro, il mondo di chi per noi è “zingaro” e a cui tutti dobbiamo fare attenzione.
Ma in sala c’è Marco Bocci, nel cast c’è lui che accompagna, trascina; un tema forte per la regista, per i suoi attori, ma lo sarà anche per il pubblico?
80 minuti di immagini e dialoghi, ma è difficile cancellare il pensiero costante che stiamo guardando una famiglia rom con una cultura difficile da accettare. E’ una commedia, la regista non ha voluto dare un’impronta drammatica al film, avrebbe ottenuto un effetto negativo, lei adora Woody Allen, il suo stile ironico, ma le risate e i sorrisi sono difficili da strappare ad un pubblico attento come quello del Giffoni Film Festival.
Dalla scena della gonna e dei pantaloni però qualcosa cambia… forse i rom non sono tutti uguali, proprio come qualunque altra comunità? Quel muro cade giù da solo e riesci ad entrare un po’ nel loro modo di pensare.
Quelle gonne indossate dalle rom non sembrano più tutte uguali, Gioia è la giovane protagonista, ha 18 anni e per i rom è già “vecchia”, è zitella. Le sue cugine sono già spose a 14 o 16 anni. Lei è bella ma rifiuta i suoi pretendenti, vuole cambiare vita, vorrebbe essere una gagè, una non rom. E’ nata a Torino, ma per problemi burocratici non è riconosciuta come italiana. Si sente doppiamente emarginata: i rom la vedono diversa da loro, per il resto del mondo è una “zingara”.
Gioia indossa i pantaloni, Armando, suo padre, autoritario e preoccupato per il suo futuro vuole che li butti via, non è nella loro tradizione, le donne rom indossano le gonne lunghe e larghe.
Lo spettatore comprende all’improvviso che sotto quelle gonne non si nascondono solo oggetti rubati o altro, quella è la loro tradizione.
Gioia abita con la sua famiglia in una casa popolare ma da bimba ha vissuto in un campo all’aria aperta, quella stessa aria che nell’appartamento manca alla sua nonna. Non ci sono montagne, non ci sono spazi immensi, non c’è il vento, non vedi le nuvole, spiega disperata la donna…
Lo spettatore comprende un altro pezzo di cultura dei rom.
Gioa sogna il cinema, ma non vuole fare l’attrice, lei le storie le vuole raccontare, è cresciuta guardando i film di Woody Allen, è ribelle ma trema per i suoi sogni, vuole andare fino in fondo ma non vuole ferire né essere ferita.
Ma dov’è Marco Bocci?
Lui è Alessandro, il meccanico del suo quartiere, appare poco ma per gran parte del film è l’attesa di vedere le sue scene a trascinare la visione. E’ lui ad aiutarla a realizzare il suo sogno ma in un modo così semplice da rendere il film ingenuo.
Laura Hailovic è al suo primo “vero” film e il suo passato con i documentari è ancora troppo forte, ma Io rom romantica ha tutto il peso del film autobiografico. E’ la regista la ragazzina protagonista che ha avverato il suo sogno ma che alla fine ha sposato un ragazzo rom e non Alessandro…
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