L’ANAS celebra Sacro Gra, il film vincitore a Venezia
Sacro Gra, dopo aver trionfato vincendo il Leone d'Oro a Venezia, è arrivato al cinema il 19 settembre. L'ANAS per celebrare questo momento ha modificato i pannelli luminosi della strada con il simbolo del Festival
Sacro Gra, il film che ha trionfato alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo il Leone d’Oro, è arrivato ieri giovedi 19 settembre nelle sale cinematografiche italiane. E per una pellicola che celebra una strada, il traffico e la sua storia, anche l’ANAS, azienda nazionale autonoma delle strade, non poteva rimanere in silenzio. Infatti da giovedì 19 settembre, giorno in cui il film è arrivato al cinema, l’ANAS ha deciso di celebrare questo avvenimento proiettando sui pannelli luminosi del Grande Raccordo Anulare, il simbolo del Festival di Venezia, vale a dire il Leone d’Oro. Solitamente su questi pannelli collocati lungo tutto il Raccordo, vengono segnalate le problematiche a cui gli automobilisti possono andare incontro: incidenti, lavori in corso, tempi di percorrenza e traffico quantificato in chilometri. La regia di Sacro Gra è di Gianfranco Rosi, che ha voluto raccontare questo particolare posto del suo paese. Per raccontarlo nel migliore dei modi ha deciso di girare questa strada con un mini-camper e percorrendolo in lungo e in largo per oltre due anni, ha scoperto davvero tante storie degne di nota. Storie che spesso passano inosservate e rimangono collocate nei loro mondi invisibili, ai bordi della Capitale d’Italia. I personaggi che vengono fuori in questa pellicola sono un nobile piemontese in compagnia della figlia laureanda, un principe con sua moglie, un palmologo e un barelliere del 118, in servizio sull’ambulanza. Molto particolare anche la storia del pescatore di anguille che ha deciso di vivere sulla sua zattera, sotto un cavalcavia che passa sul fiume Tevere. Sacro Gra è il primo film in stile documentario ad aver vinto questo premio, proprio perchè ha saputo raccontare delle storie originali e particolari, ma tratte dalla quotidianità. Quella quotidianità che molto spesso, anche chi percorre il raccordo più e più volte al giorno, non riesce a notare.
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