The Canyons: presentato a Venezia il discusso thriller-erotico con Lindsay Lohan
Dopo l’attesa generata dai trailer in cui si vede una poco vestita Lindsay Lohan, è stato presentato oggi a Venezia il discusso The Canyons, il film sceneggiato da Bret Easton Ellis
Presentato oggi nella sezione Fuori Concorso alla 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, The Canyons è arrivato anche in Italia. Il film è uscito lo scorso 2 agosto nelle sale americane, ma gli incassi non hanno ripagatoil buon lavoro svolto dalla produzione. La data di uscita nelle sale italiane non è stata ancora confermata, ma è prevista a breve. Il film è stato prodotto tramite crowfounding (finanziamento ricevuto dai fan). Come ogni pellicola di successo che si rispetti, è riuscita a dividere i fan e la critica. La forza del film, ma anche il suo punto debole sta nel suo essere indipendente: se da una parte ciò ha permesso diverse scene di nudo ad alto tasso di erotismo, dall’altro, forse, lo sceneggiatore – alla sua prima prova nel ruolo, dopo un comprovato successo come scrittore – Breat Eston Ellis non è riuscito ad andare fino in fondo, come fa nei suoi libri. La trama narra di un triangolo amoroso tra desiderio di possesso, di controllo e giochi mentali. La morbosità dei protagonisti maschili nei confronti del personaggio di Tara (interpretato da un’ottima e poco vestita Lindsay Lohan) si acuisce fino ad arrivare al tragico finale. Ed è proprio il finale che non convince in pieno: Ellis ha abituato i suoi lettori a esplosioni di violenza che spiazzano, ma in questo caso ha preferito non esagerare. Se da una parte dà una maggiore verosimiglianza alla trama, dall’altra lascia un po’ di amaro in bocca. The Canyons rappresenta la metafora del risvolto negativo del sogno americano. L’ambizione e lo stile di vita di Christian (interpretato da James Deen) fanno sì che la sua storia con Tara (Lindsay Lohan) funzioni: lei non lo ama ma non può rinunciare al lusso. L’uomo che ama, Ryan (interpretato da Nolan Gerard Funk), invece, ha delle velleità da attore ma lavora in un bar e in un albergo per arrotondare: non sarebbe mai in grado di fornirle lo stesso stile di vita. Ognuno dei personaggi sarà disposto a tutto pur di raggiungere le proprie ambizioni. Il film sa tenere incollato lo spettatore fino alla fine grazie agli ottimi dialoghi, sebbene alla fine della pellicola nessuno risulti memorabile. Tuttavia, il tipico humour nero di stampo ellisiano non viene messo in risalto. Lindsay Lohan è l’unica attrice di grido del film. Risulta ottima la prova di James Deen, proveniente dal mondo dell’hard e scelto per le numerose scene erotiche presenti nel film. In generale tutto il cast ha reso al meglio. Per il resto, da segnalare un breve cameo del regista Gus van Sant nel ruolo del Dottor Campbell. La fotografia di The Canyons è patinata ed elegante e la colonna sonora è minimalista e ben incastrata nell’atmosfera torbida del film. Buona la prova del regista Paul Schrader, che ha saputo far rendere al meglio ogni attore. Ellis rifiuta di introdurre la morale nei personaggi partoriti dalla sua mente, preferendo approfondire l’amore e le relazioni ai tempi dell’individualismo e dei social networks. Christian (James Deen) è più interessato a fare foto e video con il suo Smartphone che alla sua Tara (Lindsay Lohan). Proprio i social networks divengono una scusa per sperimentare giochi erotici insieme a estranei. Giochi erotici che si ritorceranno contro Christian (James Deen), generando una spirale di bugie, morbosità e violenza che porterà a un finale inaspettato. I personaggi, così come quelli dei libri di Breat Easton Ellis, sono continuamente alla ricerca della felicità, che gli verrà sempre negata. Stesso discorso per il concetto di senso colpa: pur commettendo ogni tipo di atrocità, non verranno mai puniti. Altri temi tipici delle storie dell’autore americano sono quelli legati al materialismo e al minimalismo. Fatta eccezione per le scene negli interni, il film è girato in bar, ristoranti e centri commerciali: i nuovi punti di ritrovo della generazione postmoderna. Dunque, The Canyons è un film che convince, ma lascia un po’ di amaro in bocca. Per essere una produzione indipendente, il lavoro risulta ottimale e non ha nulla da invidiare alle grandi produzioni di Hollywood. Un Ellis sottotono, che comunque anche quando non è ispirato riesce a generare storie di livello.
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