Il Grande Gatsby fa flop? I commenti a caldo dopo la prima
Il grande Gatsby divide la critica. Nella sua anteprima al festival di Cannes, viene criticato lo stile del regista, Luhrmann, e apprezzata l’interpretazione di Di Caprio
Lo aveva anticipato con un tweet il critico cinematografico Marco Giusti, e stando alle prime impressioni di chi ha visto l’anteprima del film al festival di Cannes, tutti sembrano concordare con lui: la trasposizione cinematografica del tanto atteso “Il grande Gatsby” sembra essere un flop. Il film – proposto in versione 3D – è stato scelto per inaugurare la celebre mostra francese, arrivata ormai al sessantaseiesimo anno consecutivo, ottenendo pochi applausi.
Il regista, Baz Luhrmann, è sempre stato un amante degli eccessi e con i suoi pochi film ha spesso diviso critica e pubblico. Amante dei colori accesi e sempre attento alla colonna sonora, non sempre il suo cinema è stato capito dagli amanti del medium di vecchio stampo. Con “Australia” mise d’accordo la critica vincendo 3 Satellite Awards nel 2008 e dopo 17 anni torna a lavorare con Leonardo Di Caprio (il loro precedente lavoro assieme fu “Romeo + Julietta di William Shakespeare”), ma il risultato sembra non aver soddisfatto le aspettative dei lettori del romanzo di Francis Scott Fitzgerald (datato 1925) e i suoi fan. Proprio Leonardo Di Caprio, invece, sembra esser stato apprezzato per la sua interpretazione. La trama anticipa le tematiche postmoderne presentando un protagonista ricco e annoiato, amante del lusso e tramite un mixaggio di generi caro al regista la pellicola ha il coraggio di essere originale. Proprio per questa sua rivisitazione, considerata troppo personale, è stato criticato Luhrmann. Molti si sarebbero aspettati una versione più fedele al romanzo, anche come stile. Da segnalare che nella serata di apertura di Cannes, gli organizzatori non hanno badato a spese proponendo una festa simile a quella del protagonista del film, facendo indispettire non poco gli amanti dell’austerity in tempi di crisi, ma si sa: Cannes è la Hollywood europea.
Francesco Crudo
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