I motivi per non riutilizzare i solari dell’anno precedente, i consigli degli esperti
Le creme solari possono essere riutilizzate solo a determinate condizioni, ecco il parere degli esperti a riguardo per non sbagliare
Ogni estate ci assale un dubbio: le creme solari dell’anno scorso si possono riutilizzare? Alcune sono nel tubetto ancora quasi pieno e buttarle via ci dispiace tantissimo. Il parere degli esperti su questo argomento è molto importante, vediamo i consigli e il perché i solari della scorsa estate non andrebbero i solari riutilizzati per il mare. La prima e indiscutibile risposta è che i solari tenuti alle alte temperature si alterano. Cioè il caldo altera la loro componente chimica. Poi sicuramente se l’estate scorsa avete avuto una brutta esperienza con quel determinato solare allora non vi resta che buttarlo via ed acquistarne uno che rispecchia al meglio le vostre caratteristiche della pelle.
In caso di scottature dell’anno precedente gli esperti consigliano di assumere degli integratori nelle settimane prima di partire per le vacanze in modo da aiutare il corpo e l’organismo. Se quest’anno avete deciso di raggiungere gli amici in barca non potete utilizzare lo stesso solare dell’anno precedente. Per chi va in barca habisogno, raccomandano gli esperti, di solari waterproof che vanno però applicati almeno ogni 2 ore.
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Un altro motivo potrebbe riguardare un vostro cambiamento, ad esempio se siete in menopausa in quel caso non potete utilizzare gli stessi solari ma dovete scegliere quelli che contengono più vitamine E che siano molto idratanti. Questo per mantenere la pelle elastica. Vi consigliamo, per non sprecare i solari e soprattutto se non dovete fare delle vacanze lunghe, di scegliere delle confezioni non troppo grandi, no a quelle formato famiglia anche se si risparmia, soprattutto se siete in due o sole, comunque andrebbe gettato via l’anno prossimo. Infine andrebbero utilizzati ,sempre secondo gli esperti dermatologi, quelli che hanno i flaconi spray in quanto difficilmente si alterano, questi infatti non vengono a contatto con l’aria e con le dita, che sono un ricettacolo di microbi.
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