La sindrome del tunnel carpale può diventare invalidante: cos’è e come si cura
La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia che genera dolore che interessa il nervo del polso, cosa fare e come curarsi se si sospetta questa neuropatia
La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia che genera dolore che interessa il nervo del polso. Chi ne soffre solitamente avverte in un primo momento un certo intorpidimento alla mano e al polso che man mano diventa bruciore, prurito, dolore acuto che può irradiarsi fino al braccio. In genere non ci si rende conto di avere questo problema. La sindrome del tunnel carpale purtroppo è un problema progressivo, dovuto alla compressione di un nervo del polso che è sottoposto a pressione. Se avvertite quindi dei sintomi fastidiosi che interessano questa regione, e pensate o vi è stata diagnosticata questa neuropatia vediamo insieme come curarla.
Prima di tutto bisogna capire le origini di questo disturbo che sono solitamente di tipo congenito, ovvero quando il tunnel in questione è più piccolo della norma oppure se abbiamo subito un trauma. Vi sono anche altre cause che possono scatenare questa sindrome e sono connesse all’iperattività dell’ipofisi, all’ipotiroidismo, all’artrite reumatoide e il diabete.
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Potrebbe trattarsi anche di altri problemi di natura meccanica dovuti al legamento del polso, la presenza di masse che lo comprimono, o la semplice usura dipesa magari da determinati tipi di lavoro. Se la situazione peggiora, chiaramente il problema diventa invalidante e ci impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. Curarsi è fondamentale come lo è farlo in tempo, altrimenti si rischiano danni permanenti al nervo mediano. E’ opportuno quindi farsi fare degli esami approfonditi.
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Dopo aver escluso l’eventuale presenza di altre anomalie si ha la certezza della presenza di questa sindrome con il test di Tinel, il test di Phalen e test elettro-diagnostici. Il dolore solitamente viene trattato con farmaci antinfiammatori ed analgesici, i diuretici invece nel caso in cui si presenti gonfiore. Anche il cortisone o gli anestetici locali aiutano molto. Di solito si consiglia di integrare l’apporto di vitamina B6 e di praticare attività fisica mirata. Infine se utile può rendersi necessario l’intervento chirurgico.