Il vaccino per il Fuoco di Sant’Antonio: perché è importante la prevenzione
Il vaccino per combattere il Fuoco di Sant'Antonio esiste ed ecco perché è così importante prendere coscienza di questa strategia di prevenzione.
Ogni anno l’Herpes Zoster, noto come Fuoco di Sant’Antonio, ogni anno colpisce in tutta Europa quasi due milioni di anziani. In particolare in Italia sono circa 150 mila i casi registrati ogni anno tra gli uomini che hanno soprattutto un’età superiore ai 50 anni. Tra i sintomi più frequenti del Fuoco di Sant’Antonio si possono individuare: affaticamento, bruciori, mal di testa e soprattutto eritema molto simile a quello della varicella. Le bolle si presentano piene di liquido e dopo qualche giorno diventano delle croste. L’eritema può comparire in tutto il corpo, in particolare nel collo, nel torace e lungo la schiena. La prima fase, definita acuta, solitamente dura massimo quattro settimane. I dolori sono forti e costanti. Molte donne, addirittura, definiscono questi fastidi come quelli del parto. A questo punto, dopo la prima fase, il disturbo può iniziare a cessare oppure può portare a delle complicanze più importanti. Infatti, molti sono i pazienti che hanno accusato la nevralgia post-erpetica, che porta al malato un dolore nevralgico costante. Questo fastidio si manifesta nella stessa zona del corpo che è stata colpita dalle lesioni cutanee. Il Direttore dell’Unità di Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Reggio Calabria, Sandro Giuffrida, ammette che sono circa il 20% i pazienti colpiti dalla nevralgia post-erpetica dopo la prima fase dell’Herpes Zoster. “In questo caso – dichiara Giuffrida – il dolore è estremamente persistente e può durare anche mesi o anni, assumendo caratteristiche diverse, ad esempio può manifestarsi in forma di bruciore, di un dolore intenso e martellante o di ipersensibilità al tatto.”
L’IMPORTANZA DEL VACCINO PER LA PREVENZIONE DEL FUOCO DI SANT’ANTONIO ULTIME NOTIZIE
Il Fuoco di Sant’Antonio è una malattia che in realtà si può prevenire. Infatti, è disponibile un vaccino proprio contro questa infezione. Da anni è anche previsto nel nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Proprio per questo motivo, è disponibile gratuitamente in tutta Italia per coloro che hanno già compiuto i 65 anni o per chi è un soggetto a rischio. Il vantaggio di questo vaccino è che viene somministrato in una sola dose, attraverso la quale viene rafforzata l’immunità naturale contro la malattia. A questo punto Giuffrida spiega: “La sua efficacia nel prevenire la comparsa di Herpes Zoster si attesta attorno al 70% e tende a diminuire con l’avanzare dell’età, tuttavia rimane elevata nel prevenire la principale complicanza dell’Herpes Zoster, la nevralgia post-erpetica.” Questa strategia preventiva dovrebbe essere conosciuta in particolar modo da chi soffre o ha sofferto di disturbi cronici oppure di tumori maligni. In quest’ultimo caso, il rischio di contrarre l’Herpes Zoster è otto volte superiore rispetto alla media.
I FARMACI PER LA CURA E I RISCHI PER CHI SOFFRE DEL FUOCO DI SANT’ANTONIO
In base alla zona che viene colpisce, il Fuoco di Sant’Antonio può anche portare nel paziente delle complicazioni al nervo ottico, al sistema cardiovascolare e all’udito. Gli studi scientifici dimostrano che, in questi casi, aumentano i rischi di contrarre un ictus o di avere un attacco cardiaco. Quando l’infezione interessa la branca oftalmica del nervo trigemino il rischio di ictus aumenta. Non appena l’Herpes Zoster sarà scomparso potrà essere iniziata una terapia di farmaci antivirali. Quest’ultimi hanno la capacità di diminuire la durata della malattia. Solo nel 50% dei casi, invece, gli antidolorifici possono ridurre il dolore.