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Le false credenze su ciò che mangiamo e beviamo: qual è la verità?

Le false credenze su ciò che mangiamo e beviamo: qual è la verità? Le ultime news

Sfatiamo una volta per tutte le credenze su ciò che mangiano e beviamo. L’Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri (AIGO), a Perugia, hanno cercato di fare chiarezza su alcuni aspetti legati all’alimentazione per sfatare miti e credenze popolari sul cibo ancora oggi molto diffusi. Il Direttore Scientifico dell’IRCCS Saverio De Bellis, di Castellana Grotte (BA) e Presidente AIGO, Gioacchino Leandro, ha spiegato l’importanza delle informazioni date ai pazienti. E per questa ragione, i gastroenterologi hanno deciso di parlare delle false credenze sull’alimentazione. Lo stesso dottor Gioacchino Leandro e la dottoressa Maria Cappello del Policlinico di Palermo e Coordinatrice della Commissione Nutrizione di AIGO, hanno rivelato i falsi miti e le false credenze sul cibo. Unica verità tra i miti popolari riguarda la dieta mediterranea che, grazie ad un equilibrato e corretto apporto di carboidrati, verdura, pesce, carne e la ridotta presenza dei grassi è sempre consigliata. Ma adesso sfatiamo alcune delle credenze popolari sul cibo.

Il caffè fa male al fegato. Come dimostrano alcuni studi pubblicati sulla rivista Hepatology, consumare due tazzine di caffè al giorno può dare benefici contro la steatosi epatica.

Il thè verde è un toccasana. Il thè verde è un antiossidante ma bisogna fare attenzione al consumo di prodotti e integratori che oltre ad esso contengono altre sostanze.

 Il vino è una minaccia per il fegato. Il vino, consumato moderatamente, ha effetti benefici sul sistema cardiovascolare e un potere antiossidante sul fegato grazie al resveratrolo,una sostanza contenuta nell’uva rossa.

Le erbe fanno bene. A volte gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile.

Il senza glutine per tutti. Una dieta povera di carboidrati che contengono glutine non è salutare per chi non è celiaco. Infatti chi sceglie di mangiare rischia di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati e aumentare quello di grassi saturi a causa della mancanza di pasta e pane.

Una mela al giorno toglie il medico di torno. Il consumo di mele e pere nei soggetti che soffrono della sindrome del colon irritabile, deve essere tenuto sotto controllo perché questi frutti contengono zuccheri fermentabili.

I succhi di frutta. I succhi di frutta non sono tutti uguali. Assumere frequentemente succhi di frutta che contendono fruttosio può aumentare il livello di grassi nel fegato. Per cui occorre consumarli moderatamente. Fa eccezione il succo di arance rosse.



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