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Tumore al seno: le donne si fanno guidare dall’istinto nella scelta dell’operazione

Tumore al seno: le donne si fanno guidare dall'istinto nella scelta dell'operazione. Ecco le ultime news

Le donne malate di tumore al seno quando devono decidere a che tipo di intervento sottoporsi, ascoltano soprattutto se stesse. Non solo. Il loro primo obiettivo è quello di eliminare il cancro, il secondo quello di preservare la propria identità femminile e la qualità della vita. A rivelarlo è stato uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Surgical Oncology. Un gruppo di ricercatrici americane ha intervistato un gruppo di 400 donne prima e dopo l’operazione. Rebecca M. Kwait prima autrice della ricerca e senologa al Women & Infants Hospital di Rhode Island ha rivelato che oggi grazie alle diagnosi precoci e alle terapie per il cancro al seno, il 98% delle pazienti guarisce. La qualità della vita post intervento è fondamentale, per questa ragione è molto importante il trattamento che una donna deve scegliere per combattere il cancro. Sempre più donne preferiscono sottoporsi ad una mastectomia con successiva ricostruzione del seno.

LEGGI QUI LE ULTIME NEWS SULLA RICERCA NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO I passi avanti fatti nelle tecniche di ricostruzione sicuramente sono stati enormi e per questa ragione le donne tendono a scegliere un intervento di questo tipo. Il gruppo della Kwait ha intervistato 400 donne che tra il 2000 e il 2014 si sono sottoposte ad un’operazione al seno per asportare un tumore. In particolare il 67.9% delle intervistate ha scelto la lumpectomia, l’8.6% la mastectomia e il 23.5% la mastectomia seguita dalla ricostruzione del seno. Il 23.5% di donne che si sono sottoposte a mastectomia seguita da ricostruzione ha rivelato che nella scelta del tipo di intervento ha dominato la propria personale opinione. Le donne che invece hanno preferito interventi mini-invasivi lo hanno fatto seguendo se stesse e il consiglio del medico. Il 7.5% del gruppo ha indicato di aver scelto il tipo di intervento basandosi principalmente sulle opinioni del partner.
La stessa Kwait ha sottolineato il “ruolo del marito o del compagno nella decisione del tipo di operazione appare sfumato ma il 75 per cento delle donne si è comunque presentato con il partner al colloquio con i medici prima dell’intervento”. La ricercatrice ha anche messo in evidenza quanto sia importante per una donna che affronta un intervento di questo tipo, il sostegno del partner.
Altri risultati emersi dallo studio sono quelli legati all’insoddisfazione del proprio nuovo seno soprattutto tra le donne che avevano scelto la mastectomia seguita da ricostruzione. In generale tutte hanno manifestato un certo disagio che come ha aggiunto la Kwait “E’ normale e in molti casi è questione di tempo. Il disagio nello spogliarsi davanti al proprio uomo, l’imbarazzo nel farsi toccare, le difficoltà davanti allo specchio sono quasi inevitabili”. Ma la Kwait è del parere che una donna chiedendo anche un aiuto psicologico riuscirà a superare tutte queste difficoltà.



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