Allarme Ebola a Le Iene: gli ospedali italiani sono pronti? (VIDEO)
L'allarme Ebola sta spaventando l'Europa intera: ma i nostri ospedali sarebbero pronti ad affrontare un'emergenza? Se lo sono chiesti ieri Le Iene e il video mostra che c'è ancora molto da fare
Ieri sera per Le Iene Show, Paolo Calabresi è occupato dell’allarme Ebola. Il quesito da cui l’inviato della trasmissione parte è: gli ospedali italiani sono pronti per affrontare una eventuale emergenza virus? A mettere in risalto dubbi e ombre è un impiegato del San Camillo di Roma che, di spalle per non farsi riconoscere, presenta i punti deboli della struttura in caso di emergenza Ebola. L’uomo ha prelevato dall’ospedale alcuni campioni del kit predisposto per l’emergenza ma che non è assolutamente a norma: i guanti sono corti, così come i calzari, e le cuffiette non sono idrorepellenti. Manca inoltre lo scafandro.
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Sappiamo invece che, per scongiurare ogni rischio di contagio, il personale dovrebbe vestire come i palombari, senza lasciare cm di pelle scoperti ed esposti al contatto con il paziente. Paolo Calabresi si reca al San Camillo dove viene dapprima accolto dal direttore sanitario, Lindo Zanelli , il quale parla di un presidio appositamente creato. La iene però gli fa notare che il materiale fornito non è a norma e quindi viene chiamata in causa il responsabile dell’ufficio di igiene, la dott.ssa Daniela Orazi. Quest’ultima giustifica il ritardo ammettendo che la circolare è pervenuta circa una settimana prima e che quindi l’ospedale è in fase di “working in progress”.
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Ma la iene vuole vedere sul posto a che punto sono i lavori e quindi si fa accompagnare al reparto di pronto soccorso. Qui ha la conferma dell’inadeguatezza del materiale e degli spazi adibiti all’accoglienza di pazienti con sintomi riconducibili al virus. Anche il primario del reparto conferma che l’ospedale si sta attivando. Alla fine la iena strappa una promessa alla dott.ssa Daniela Orazi: in due o tre giorni tutto sarà a norma. E, conoscendo Le Iene, siamo certi che torneranno a controllare.
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