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Allergia e cancro potrebbero essere collegati

Quando il nostro corpo è allergico a qualcosa, produce istamina, una sostanza che aiuta a riparare le ferite e che sembrerebbe essere anche in grado di alimentare la sopravvivenza delle cellule cancerogene

Oggi è entrata ufficialmente la primavera e chiunque soffra di allergia già trema all’idea di passare i prossimi mesi con fazzoletto in una mano e antistaminico nell’altra. Ma c’è di più: secondo un recentissimo studio, allergia e tumore potrebbero essere collegati. A parlarne è un team di ricerca della Virginia Commonwealth University Massey Cancer Center che ha indagato la correlazione tra allergia e tumore. Il nostro corpo, durante una reazione allergica, secerne istamina, una sostanza che all’osservazione sembrerebbe favorire la crescita delle cellule tumorali.
L’istamina è uno dei mediatori chimici dell’infiammazione, una sostanza che il nostro corpo secerne per difesa quando abbiamo una reazione allergica a contatto con un determinato elemento che il nostro organismo non tollera. Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Leukocyte Biology che descrive l’osservazione degli effetti dell’istamina sul cancro su cavie animali, la sostanza sarebbe in grado di alimentare la crescita delle cellule cancerose. Per quanto – dice uno degli autori dello studio – l’ipotesi sia ancora tutta da verificare, l’eventuale veridicità di tale idea potrebbe condurre alla conferma del fatto che anche un antistaminico da banco possa avere qualche effetto positivo nella lotta contro il cancro: “Questa ricerca è molto interessante in quanto opera una connessione tra due malattie che non sono comunemente collegate: allergie e cancro”, sostiene il dottor Daniel H. Conrad del Cancer Cell Signaling research program della Massey che oltre ad essere uno dei principali autori dello studio è anche professore di microbiologia e immunologia alla VCU School of Medicine.  “Tuttavia, – seguita lo specialista – è importante rendersi conto che questa connessione è molto recente e sono necessarie ulteriori ricerche prima di sapere se gli antistaminici possono essere utilizzati efficacemente nelle terapie contro il cancro”.

Lo studio è stato condotto sugli animali e ha preso in esame il tumore della pelle e il suo sviluppo: l’istamina, secondo quanto dimostrato dai ricercatori, proteggerebbe il tumore dal sistema immunitario garantendo così la sopravvivenza del primo contro l’attacco del secondo. L’istamina per la precisione promuove la sopravvivenza di alcune cellule (MDSCs ) che aiutano la crescita del tumore e lo proteggono dal sistema immunitario e dall’azione di quest’ultimo di difesa dell’organismo. “Ora che abbiamo dimostrato che gli antistaminici possono interferire con la produzione di MDSCs – conclude il coautore della ricerca, il dottor Harry D. Bear – siamo fiduciosi che possiamo essere in grado di usarli per ripristinare la capacità del sistema immunitario di combattere i tumori”.



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