Pioggia e maltempo provocano asma e allergie nei bambini
Secondo alcuni studi pare che l'asma e le allergie siano provocate dalla pioggia e dal maltempo. Rispetto all'anno scorso le visite in ospedale sono aumentate del 22,7%
Pioggia e maltempo potrebbero esser causa di asma e allergie, soprattutto nella stagione invernale. Alla primavera, invece, lasciamo la classica allergia che ci fa continuamente starnutire. Al contrario però dell’asma, la pioggia aiuta ad eliminare i pollini in più. Alla base della tesi vi è una ricerca svolta in determinate zone soggette ad alluvioni, e nelle quali le allergie e l’asma sono spesso frequenti. Alcuni studi scientifici che hanno approfondito la questione sostengono, pertanto, che è presente un aumento di malori nei pazienti, nei periodi particolarmente piovosi. L’esito degli studi ha confermato che la pioggia contribuisce a peggiorare i sintomi delle allergie. In modo particolare, l’umidità aiuta alla formazione delle muffe. I soggetti più a rischio in questo caso sono i bambini, in quanto più sensibili. Ma ciò che allarma di più è il fatto che l’umidità può provocare delle infezioni respiratorie non poco pericolose, come le bronchiti asmatiche. Pare, infatti, che i bambini siano quelli il più delle volte a contatto con le muffe, e le reazioni allergiche possono manifestarsi con eczemi, dermatiti, riniti, oltre che con l’asma e la bronchite.
Cosa possiamo fare, dunque, per cercare di risolvere il problema? Intanto, occorre evitare gli accumuli di umidità e prevenire il problema nelle stanze che sono più a rischio di formazione di muffe. Potremo utilizzare deumidificatore e in questo modo eviteremo senz’altro le allergie e i problemi respiratori. Mi raccomando, fate molta attenzione. Che le pioggie contribuiscono sicuramente a peggiorare i sintomi delle allergie ce lo riportano anche i fatti di cronaca degli ultimi tempi. A Roma, infatti, durante la prima settimana di febbraio vi è stato un vero e proprio boom di visite all’ospedale proprio per allergie e disturbi respiratori vari. Se vogliamo proprio parlare di dati allora c’è da dire che l’incremento delle visite all’ospedale è del 22,7% rispetto all’anno precedente.