LifeStyle

Ansia e depressione, se fumi è colpa della sigaretta

Secondo un recente studio brasiliano, fumare farebbe male anche all’umore, oltre che al corpo

Quante volte sentiamo dire, o abbiamo sperimentato proprio sulla nostra pelle, che a causa del nervosismo per una determinata questione o per colpa di stati d’ansia o dispiaceri, si è fumato troppo in una data giornata? Quante volte la sigaretta viene accesa per rilassarsi? Beh, cari fumatori, vi diamo una notizia. Il fumo non farebbe che provocare e facilitare l’insorgere di ansia e depressione, accendere una sigaretta quindi quando si è nervosi o preoccupati sortirebbe l’effetto completamente opposto rispetto a quello desiderato con il gesto che compiamo.

A parlare del fatto che la sigaretta provocherebbe anche l’insorgenza di ansia e depressione è uno studio brasiliano condotto presso l’Universidade Estadual de Londrina, in Brasile da un team di ricercatori a capo dei quali era la dottoressa Karina Furlanetto. Nell’ambito dell’esperimento sono stati presi in esame 110 soggetti di cui 60 fumatori e 50 non fumatori. Le persone che hanno partecipato allo studio sono state osservate a lungo e le loro abitudini sono state registrate mediante l’utilizzo di un banalissimo contapassi, un arnese che messo al polso come un normale orologio, non fa che contare appunto i passi che vengono compiuti nell’arco di un determinato periodo. L’osservazione ha messo in evidenza che le persone dedite al brutto vizio di norma camminano di meno e sono meno propense quindi a svolgere attività fisica: “La nostra ricerca – ha dichiarato la coordinatrice dell’esperimento – ha dimostrato una riduzione del livello obiettivamente misurato di attività fisica nella vita quotidiana dei fumatori adulti rispetto ai non fumatori”.

Chi fuma insomma è meno attivo e – sempre secondo lo studio – ha molte difficoltà a compiere alcuni gesti di quotidiana routine come fare dei respiri profondi che ci aiutano a non avere il fiato corto. Ma che il fumo provocasse danni, a volte mortali, al fisico, già si sapeva. L’esperimento ha però mostrato qualcosa di più: secondo gli studiosi d’oltre oceano infatti chi fuma ha un atteggiamento disfattista nei confronti della vita, si sentono abitualmente molto più stanchi di chi non fuma (anche a parità di sforzo se non addirittura quando l’affaticamento reale è inferiore rispetto ai non fumatori) e possiedono poca motivazione nel cambiare lo stato delle cose. Insomma, nei soggetti fumatori sono stati individuati dai ricercatori alcuni atteggiamenti e stati d’animo tipici di chi soffre di ansia e depressione.

Se già quindi si conoscevano a fondo i danni del fumo, ecco che lo studio non fa che aggiungere un tassello alla lista di inconvenienti, a volte molto rischiosi, nei quali i fumatori rischiano di imbattersi ogni giorno.

 



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