Torino dice sì alla liberalizzazione della marijuana
Torino fa un passo avanti verso la liberalizzazione della marijuana e si dice favorevole all'uso della cannabis nella terapia del dolore e per scopi ricreativi
E si compie un piccolo passo in avanti verso la liberalizzazione delle droghe leggere anche in Italia, dove a Torino si è detto di sì alla cannabis: sono stati, infatti, approvati due ordini del giorno circa l’uso della marijuana per scopi terapeutici, proposti da Marco Grimaldi di SEL e da Silvio Viale del PD. La proposta era quella di seguire le regioni Veneto, Toscana e Liguria per utilizzare la marijuana a fini terapeutici e quella di poter usufruire della cannabis anche a scopi ricreativi.
Il primo provvedimento riguarda, dunque, l’uso della cannabis nella terapia del dolore e l’approvazione della distribuzione gratuita di farmaci a base di cannabis, presso ospedali e farmacie; mentre la seconda proposta di legge chiede di abolire la “Fini-Giovanardi“, in modo tale che la marijuana possa essere utilizzata anche per scopi ricreativi: anche quest’ultimo provvedimento è stato approvato, ma il sindaco Piero Fassino si è astenuto.
Torino è, dunque, la prima città d’Italia ad aver votato per la liberalizzazione della marijuana, grazie al provvedimento approvato proprio dal Consiglio Comunale: sono stati, infatti, registrati 15 voti a favore da parte di SEL, parte del PD, IDV e Movimento 5 Stelle; 13 voti contrari e 6 astenuti, fra i quali il sindaco Piero Fassino. Come era quasi scontato, contrari sono stati il centrodestra e la parte cattolica del PD.
“Non eravamo riusciti quattro anni fa, ma questa volta ce l’abbiamo fatta. E da Milano ed altre città ci hanno già chiesto il documento per capire come venirci dietro“, racconta Marco Grimaldi di SEL a La Stampa. Torino non è nuova a provvedimenti del genere: tempo fa, fu dato, infatti, il via al registro delle unioni civili e del testamento biologico e Piero Fassino, ad esempio, ha concesso la cittadinanza onoraria ai figli degli stranieri.