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Storie di avvelenamenti di animali in Sicilia: ancora cuccioli uccisi

Ancora casi di avvelenamento di animali in Sicilia, dove sono morti diversi cani e scoppia la denuncia su Facebook

Non si ferma la mano di chi vuole porre fine a vite innocenti, tramite lo spargimento di bocconi avvelenati sul territorio siciliano: si continuano, infatti, a contare i morti per avvelenamento ed il senso di impotenza tra gli animalisti – e non solo – cresce.
Proprio la sera della vigilia di Natale, in provincia di Palermo, sono stati rinvenuti 4 cani morti avvelenati tra atroci agonie ed uno soltanto, miracolosamente, è rimasto in vita a fare la veglia a quelli che erano i suoi amici: ancora una volta, ad intervenire sono stati i volontari di Palermo, che hanno preso in mano la situazione ed allertato le istituzioni che, nel capoluogo siciliano, sono spesso assenti in materia animale. Intorno alla scena dove è avvenuta la strage, sono stati rinvenuti dei pezzi di salame e prosciutto che verranno esaminati in quanto, probabilmente, sono queste le esche usate per uccidere i poveri cani.

Già diverse volte, la volontaria palermitana Alessandra Di Piazza ha lanciato alcune iniziative su Facebook, volte a cercare di porre fine alla moria di animali sia nel capoluogo siciliano che nel resto della Sicilia: come a Trappeto, per esempio, dove più volte sono stati rinvenuti animali avvelenati.

Ad Enna, invece, ha perso la vita il giovane pastore tedesco di Christian Campanile: il 26 dicembre, infatti, il piccolo Marley – che aveva quasi 2 anni – è morto tra le braccia del suo papà umano, perché qualcuno ha sparso del veleno in giro per le strade. Inutili sono stati i tentativi di soccorrerlo da parte di Christian, perché il tempo è tiranno in questi casi e le possibilità di sopravvivenza dipende molto anche dal tipo di veleno ingerito. Christian ha così deciso di denunciare l’accaduto su Facebook – il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, si è reso disponibile a risolvere la questione – sperando che l’ennesimo caso possa servire a svegliare un po’ di coscienze e a salvare la vita a tutti quegli animali che continueranno a morire tra l’indifferenza delle persone. “Marley muore ingiustamente, vittima dell’ignoranza e delle barbarie di un criminale. Ad Enna, nell’ultimo mese, sono deceduti molti cani per avvelenamento. Quando il meccanismo è così diffuso (circa 15 cani padronali e molti più cani randagi trovati per strada) si parla di gesti criminali, reati punibili, ma poco denunciati e che sempre rimangono impuniti“, scrive Christian Campanile sul suo profilo Facebook.

Mancano, infatti – come il ragazzo stesso scrive – indagini più accurate da parte delle forze dell’ordine e supporto ai volontari lasciati quasi sempre soli ad affrontare emergenze più grandi di loro: “Un uomo non ha il diritto di uccidere un essere vivente. Qualunque animale ha i propri diritti, rispettarli è dovere dell’uomo. Un crimine così efferato non deve, non può, essere oscurato“, scrive ancora Christian. Da qui la scelta del ragazzo di postare la foto di Marley quando ancora era in vita e quando, ormai, morto giaceva ai suoi piedi: “Niente e nessuno potrà riportarmi Marley, ma il non ripetersi sofferenze di questo tipo è la giustizia che chiedo per il mio migliore amico che non c’è più“, conclude Christian.

La morte per avvelenamento provoca dolori lancinanti e lunghe agonie e ricordiamo che questi decessi vanno sempre denunciati alle autorità competenti, sperando che qualcosa finalmente possa cambiare.



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