Sindrome di Down, test per conoscere eventuali anomalie genetiche
Esiste un test non invasivo e sicuro che permette di rilevare la Sindrome di Down ed altre anomalie genetiche, a partire dalla decima settimana di gravidanza
Adesso, esiste un test per poter sapere se il bimbo che si porta in grembo può essere affetto da anomalie genetiche: basta, infatti, effettuare un prelievo di sangue alla mamma in dolce attesa. Il nuovo test non è invasivo ed è sicuro.
Il test va effettuato dalla decima settimana di gravidanza così – grazie all’esame del sangue – è possibile accorgersi di eventuali anomalie del feto a livello genetico e senza rischi per il piccolo in arrivo: a poter essere individuate sono la Sindrome di Down ed altre importanti alterazioni cromosomiche. Tutto ciò è reso possibile grazie all’analisi del DNA fetale in circolo nel sangue materno.
“Oltre a nessun rischio per il feto, PrenatalSafe dà la certezza di risposte veloci e chiare, con campioni analizzati direttamente in Italia e refertati in italiano. Un vantaggio non di poco conto, che permette di ridurre i tempi di risposta (7 giorni lavorativi al massimo), ma anche il rischio che i campioni si deteriorino, sottoposti a lunghi viaggi“, ha reso noto Francesco Fiorentino – direttore del laboratorio dove è stato completato il test – alla Gazzetta del Sud.
Il nome del test in questione è, infatti, PrenatalSafe: se l’analisi dovesse avere un risultato positivo, il tutto andrebbe poi confermato tramite le indagini invasive tradizionali. Ad ogni modo, i risultati di PrenatalSafe hanno un’attendibilità ben superiore al 99 per cento, per quanto riguarda le seguenti anomalie genetiche: la Sindrome di Down che colpisce 1 neonato su 700, la Sindrome di Edwards che riguarda 1 caso su 6 mila nati, la Sindrome di Patau – 1 caso su 10 mila – la Sindrome di Turner, la Sindrome di Klinefelter ed anche quella di Jacobs.
Questo nuovo test è stato messo a punto da un laboratorio romano e lo studio è in via di pubblicazione su più di 1.600 casi.
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