I consigli per non rinunciare al pesce sulle tavole natalizie
Il pesce è un alimento a cui è difficile rinunciare soprattutto nel periodo natalizio. Ecco alcuni consigli sulla scelta per risparmiare
Sulle tavole dei tradizionali “cenoni” di Natale il pesce è uno degli alimenti che non può mancare, ma in tempo di crisi economica il rischio di non poter presentare succulenti piatti a base di salmone, pesce spada, scampi e gamberoni è molto concreto. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nestlè – Fondazione Adi, infatti, il 66% degli intervistati ha dichiarato di aver modificato le proprie abitudini alimentari per ridurre gli sprechi e contenere le spese. Dall’indagine è emerso che il 36% dei consumatori porta a tavola piatti a base di pesce una volta a settimana, mentre ben il 26% lo cucina saltuariamente. Occorre ricordare che i prodotti ittici, oltre a essere buoni, sono anche molto sani, grazie alle loro innumerevoli qualità nutrizionali: non solo le vitamine A, B, D, E, il pesce contiene diversi sali minerali (come iodio, calcio, ferro e fosforo) e i grassi buoni. Per questo motivo, sarebbe opportuno non privare tutte le tavole d’Italia, paese circondato dai mari e per questo tradizionalmente legato ai piatti a base di pesce, di prodotti che oltre a essere gustosi fanno anche bene alla salute. Per evitare che i conti ci portino ad eliminare questo prezioso ingrediente dalle nostre cucine basta prendere alcuni accorgimenti. Ci si può “accontentare”, infatti, dei pesci d’acqua dolce che sono meno costosi ma hanno lo stesso sapore e le stesse proprietà nutrizionali dei “cugini” d’acqua salata. Tra i migliori c’è, senza dubbio, la trota: disponibile anche nella variante salmonata, è caratterizzata da un bassissimo valore di colesterolo, è altamente digeribile e contiene una quantità elevata di omega 3, un vero toccasana per la circolazione sanguigna. Un altro pesce su cui puntare è sicuramente il luccio: con la sua bassa quantità di grassi è consigliato in molte diete, oltre a essere presente in alcune tradizioni culinarie regionali come in quella lombarda e umbra.