Lenticchie, dobbiamo mangiarle per restare giovani e non solo
Le lenticchie sono dei legumi dalle elevate proprietà nutritive. Scopri tutti i benefici di questo alimento
Uno degli alimenti che vengono consumati con maggiore frequenza durante il periodo invernale sono le lenticchie: chi di noi non le ha mai gustate accompagnate al classico cotechino durante il pranzo di Natale? Oppure all’interno di una calda e fumante zuppa durante le serate più fredde? La lenticchia, oltre ad essere un cibo dal sapore molto intenso, è anche un legume dalle notevoli proprietà nutritive.
Le lenticchie sono dei legumi che vedono risalire la propria origine circa nel 7.000 Ac. Sin dalla loro scoperta, l’uomo ne ha sempre consumato in grande quantità visti i suoi principi nutritivi: sono ricche, infatti, di ferro, calcio e proteine. Ma anche vitamina C.
Questi legumi sono ricchi di proprietà antiossidanti, soprattutto per il loro elevato contenuto di isoflavoni, che contrastano la formazione di radicali liberi, elementi responsabili dell’invecchiamento cellulare. L’alta quantità di fibre contenute al loro interno, inoltre, consentono la corretta e regolare funzionalità dell’intestino, evitando così la stitichezza.
Mangiare lenticchie consente di tenere controllato il livello di zuccheri e di colesterolo nel sangue: la loro azione è quella di rallentare l’innalzamento dei valori relativi alla glicemia e, quindi, svolgere un effetto benefico a tutti coloro che soffrono di diabete.
Non solo: le lenticchie si possono considerare un ottimo strumento per la prevenzione delle malattie cardiovascolari: il loro consumo permette di limitare eventuali danni alla funzionalità di cuore o apparato cardiocircolatorio, diminuendo così la possibilità di essere vittime di malattie coronariche.
Sebbene il consumo di questi legumi si può considerare benefico, esistono anche dei contro: il loro consumo in quantità eccessive, infatti, può provocare dei danni soprattutto in quei pazienti a cui è stata diagnosticata ulcera a livello gastrico e gotta.
photocredit: mote, Flickr
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