LifeStyle

Disturbi alimentari negli uomini: sempre più comuni

Anche negli uomini sono frequenti i disturbi alimentari. Molti maschi, infatti, sono sempre più attaccati all'aspetto fisico e al peso

I disturbi alimentari da sempre considerati come una prerogativa delle donne, adesso sono una specie di minaccia anche per gli uomini. La percentuale maschile preoccupata del proprio fisico, infatti, sale a 17,9%. Sono sempre di più gli uomini a preoccuparsi del proprio aspetto fisico e del peso corporeo. A confermare tale tesi è una ricerca condotta su un campione di più di 5 mila adolescenti da medici del Children’s Hospital di Boston e pubblicata su Jama Pediatrics. Dai risultati delle analisi emerge che anche tra gli uomini vi sono problemi quali l’anoressia, la bulimia, oltre la continua ossessione per i muscoli.  Quanti, infatti, gli uomini che usano e abusano di integratori, ormoni della crescita e steroidi. Si tratta di sostanze pericolose accompagnate da regimi alimentari squilibrati e da inevitabili sintomi depressivi. Il 9,2 per cento degli uomini ha la fissazione per i muscoli, il 2,5 per il proprio peso e il 6,3 per cento per l’aspetto fisico in  generale. Gli uomini fissati con i muscoli consumano il doppio di integratori e ormoni rispetto agli altri, ed è anche maggiormente predisposto all’uso dell’alcool. Chi tiene particolarmente al proprio peso, invece, tende di più a soffrire di depressione, all’anoressia e alla bulimia. Andrea Vania, lavoratore presso il Dipartimento di pediatria e neuropsichiatria infantile dell’Università La Sapienza di Roma, commenta: “il fenomeno è presente anche in Italia. Il principale disturbo di condotta alimentare dei giovani maschi italiani è il complesso di Adone, detto anche vigoressia o bigoressia”. Si tratta di una sorta di fissazione che consiste nel voler diventare sempre più muscolosi e vigorosi.  Per anoressia e bulimia, invece,  esistono dei test diagnostici precisi.  Cambiando la società, continuamente in evoluzione, cambiano anche determinati punti di riferimento nei giovani. Questo è un problema del quale le famiglie devono essere a conoscenza.



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