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Melanoma, scoperto il meccanismo di espansione del tumore della pelle

E' un pezzo di Rna ad essere responsabile della facilità del melanoma di creare metastasi. Grazie a questa importante scoperta oggi c'è uno strumento in più nella lotta al tumore della pelle

Il melanoma è un tumore della pelle che sta avendo moltissima diffusione negli ultimi tempi, è questo l’allarme lanciato in seguito alla pubblicazione dei risultati di uno studio che ha individuato i meccanismi che sono alla base della creazione delle metastasi tumorali a partire dal melanoma. Lo studio, finanziato dall’Airc e condotto dal Mbc insieme all’Università di Torino, ha individuato in particolare un pezzo di Rna contenuto all’interno delle cellule del melanoma, in grado di rendere più agevole il movimento delle cellule cancerogene e quindi che di fatto facilita l’espansione del tumore in giro per il corpo.

Il melanoma attualmente è uno dei tumori in crescita, le diagnosi di melanoma aumentano esponenzialmente e le ragioni sono da ricercare in più fattori. Intanto lo stile di vita è uno tra questi: l’esposizione prolungata al sole ad esempio unita al cambiamento del clima e quindi la qualità dei raggi solari sicuramente è una delle cause principali. La trascuratezza dei sintomi una volta che si è in presenza di anomalie della pelle è poi tra le principali cause dell’aggravamento della condizione di salute del soggetto colpito da melanoma. Il motivo è semplice: il melanoma ha una capacità di diffondersi e quindi di sviluppare metastasi molto alta e la velocità con cui questo avviene anche è alta. Spesso la diagnosi arriva quando è ormai troppo tardi e la diffusione in organi come fegato, ossa, polmoni o cervello è già avvenuta compromettendo sensibilmente il quadro clinico della persona. Ma perché il melanoma è così aggressivo? A spiegarlo ci hanno pensato Daniela Taverna e il team di biologi e medici che ha preso parte all’esperimento. Il micro Rna-214, dicono gli studiosi “agevola il movimento delle cellule maligne, la loro capacita? ad allontanarsi dal tumore primario e invadere organi distanti. Ha un ruolo chiave perché aiuta le cellule tumorali a viaggiare nel torrente circolatorio.” La soluzione? C’è: “La nostra idea – conclude l’esperta – è spegnerlo, con molecole già sperimentate in vitro e nei topi, che agiscono come antagonisti. La speranza, in prospettiva, e? somministrarle ai pazienti per endovena e bloccare cosi? la disseminazione del melanoma, rendendolo una malattia cronica e controllabile”.



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