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Latte intero o latte scremato: quale preferire?

Scopriamo qual è il latte migliore da bere, quello scremato o intero? Voi quale preferite consumare e perché?

Il latte è un alimento fondamentale nell’alimentazione delle persone, a qualsiasi età, ma è meglio bere latte intero scremato? Da piccoli aiuta a fortificare le ossa, è nutriente e aiuta a mantenere elevato il livello di vitamine nel sangue. Da adulti più o meno la stessa cosa, ma particolare accortezza va fatta in caso di osteoporosi, calcolosi renale o problemi di colesterolo alto. Ma quale latte è migliore, quello scremato o quello intero? Il primo sembrerebbe più magro ma il latte scremato può portare il soggetto ad andare incontro ad una carenza di vitamine.

Il latte intero è infatti ricco di vitamine liposolubili, disciolte quindi all’interno dei lipidi in esso contenuti, in primis la vitamina D e la vitamina A che aiutano e contribuiscono all’assimilazione da parte del nostro organismo di calcio e proteine.mUna prima analisi sembrerebbe quindi che sia da preferire il latte intero.

Se invece analizziamo più da vicino apporto calorico e contenuto di grassi, l’idea di base potrebbe un po’ cambiare; il latte scremato contiene circa 20 calorie in meno rispetto a quello intero: 46 kcla contro 64 del secondo. Se a questo aggiungiamo che il primo contiene per litro solo 1,6 grammi di grassi e il secondo be 2 grammi in più, va da sé che i soggetti a dieta dovrebbero preferire il primo, anche se la differenza poi all’atto pratico non è così importante né determinante. Differente è il discorso per chi soffre di colesterolo alto che dovrebbe preferire il latte più magro oltre ad evitare di ingerire cibi grassi, in primis i formaggi pensando però a come sopperire alla mancanza di calcio derivante da questi alimenti.

Che fare quindi? Alla fine della storia sembrerebbe che – nonostante sia leggermente più calorico e ricco di grassi – il latte intero sia da preferire a quello scremato. Questo assunto va però preso con le proverbiali pinze: tutto il discorso infatti cade se la persona è affetta da colesterolo alto o altre patologie che impongono al soggetto in questione di tenere un’alimentazione a basso contenuto calorico e lipidico.

 



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