Lancia il gatto in aria per filmarlo: denunciato
A Brindisi un gatto è stato lanciato in aria per essere filmato e poi postato in rete. La denuncia nei confronti dell'uomo è partita immediatamente
L’episodio di violenza sull’animale è accaduto a Brindisi, dove il proprietario di un gatto è stato denunciato per aver ripreso sua cugina mentre lancia in aria il povero micio, tra le risate di tutti. Il video è ovviamente finito subito su un noto sociale network. Questo comportamento ha immediatamente fatto scattare la denuncia nei confronti di L.C., un giovane di Brindisi, che è stato accusato di maltrattamento di animali dal Compartimento di Polizia Postale locale. Questa vicenda è stata resa nota dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, l’Aidaa. Sono stati proprio loro a far sapere di quanto accaduto e a diffondere la comunicazione: “Tale fatto si configura nel reato di cui all’art 544-ter C.P. e si considera punibile anche colui che non solo vuole arrecare nocumento all’animale, ma anche chiunque pur non volendo raggiungere direttamente la predetta finalità, agisce ugualmente accettando il rischio del suo verificarsi”. Il povero gattino ha fatto diversi giri su stesso mentre era in aria e non è appena è ritornato con le zampe giù, chiaramente sconvolto e terrorizzato, è scappato via per non farsi più prendere dalla donna che lo ha lanciato in aria. Il presidente nazionale dell’Aidaa, Antonella Brunetti, come riferito tramite la nota, ha fatto sapere che: “Gli atti di violenza verso gli animali negli ultimi anni sono sempre più frequenti tra gli adolescenti che bramano fama sui social network, il che non giustifica simili gesti, anche se frutto di stupidità o momento goliardico, non accettabile sulla pelle di esseri viventi, anzi, l’aggravante è rappresentato dal cattivo esempio verso i più piccoli, sempre più presenti sul web, incrementando, altresì, il dilagante fenomeno dell’emulazione”. Siamo tutti pienamente d’accordo con quanto comunicato, sperando che questi episodi di violenza sugli animali, non capitino più, scoraggiando anche gli avventori con delle pene di un certo valore.