Fumo: aumenta il rischio di morte
Una ricerca della National Australian University lancia l’allarme sul rischio di morte in forte cresciti per i fumatori
Il fumo fa male: il rischio di morte aumenta- A pochi giorni dal giro di vite fatto dalla Commissione europea in materia di sigarette, una ricerca effettuata dalla National Australian University lancia l’allarme su quale possa essere l’incidenza delle cifre nel rapporto tra il numero di decessi e quello dei fumatori. Secondo le stime effettuate dall’Ateneo australiano, infatti, non sarebbe del 50% il livello d’incidenza di morte tra i fumatori, bensì si attesterebbe oltre il 66%, circa due terzi di chi fa uso quotidiano di sigarette, un numero molto più elevato e che desta ancora più preoccupazione. Si sa che il fumo è, da molti anni a questa parte e in particolare nell’ultimo ventennio, uno degli argomenti più dibattuti nel campo della ricerca e della prevenzione, in particolar modo per quel che riguarda l’aumento di tumori in soggetti ad alto rischio. Le cifre che giravano prima di questa ricerca australiana non erano ben definite e oscillavano tra le più allarmistiche e quelle meno, il che creava forte scetticismo sulla loro attendibilità.
I ricercatori dell’Anu, sono arrivati a quantificare questa cifra analizzando e comparando i registri di nascita e morte dei partecipanti a questo studio, escludendo per non falsare il risultato, coloro i quali già soffrivano di patologie collegate al sistema respiratorio o affette da qualche altra malattia generale. Da questo studio risulterebbe che non sono esenti dai rischi anche i cosiddetti fumatori “leggeri”, quelli che si accontentano di dieci sigarette al giorno, perché anche il numero di morti tra loro è notevolmente in crescita rispetto alle stime precedenti. Il consiglio che danno i ricercatori è quello di smettere di fumare, perché è meglio tardi che mai, per prevenire o, comunque, limitare gli effetti dannosi provocati dal tabacco, perché l’unica cosa che rimane certa è che il fumo resta uno dei principali fattori che incide sull’insorgenza delle patologie che colpiscono gravemente e spesso irrimediabilmente il sistema respiratorio.