Firenze, ricercatori italiani: l’olio d’oliva previene l’Alzhaimer
I risultati di una ricerca condotta da scienziati dell’università di Firenze conferma: l’olio d’oliva previene l’Alzhaimer
I ricercatori italiani sono d’accordo: l’olio d’oliva previene l’Alzhaimer. Da uno studio condotto da alcuni ricercatori italiani dell’università di Firenze è emerso che l’olio extravergine di oliva è un rimedio anti invecchiamento utile anche nel trattamento di deterrenza dei danni neurologici legati all’età, oltre al morbo di Alzheimer (detta anche demenza senile). Come al solito, gli studiosi hanno fatto la ricerca usando i topi come cavie. Infatti, i ricercatori hanno verificato i risultati su topi transgenici, portatori delle alterazioni collegate con l’Alzheimer, gli effetti della somministrazione prolungata dell’olio extravergine di oliva. I topi sono stati alimentati per due mesi con oleuropeina aglicone: il principale fenolo presente nell’olio extravergine d’oliva. Al termine dei due mesi, i topi hanno mostrato assenza del deficit cognitivo e comportamentale rispetto a quelli che non hanno ricevuto lo stesso trattamento. Invece, a livello istopatologico una riduzione dei depositi amiloidi nel parenchima cerebrale e della reazione neuroinfiammatoria, connessi a un notevole aumento della risposta autofagica, considerata protettiva nei confronti del danno cellulare da aggregati amiloidi, tipica del morbo di Alzheimer. Lo studio è stato finanziato dalla regione Toscana e condurlo è stato il dottor Massimo Stefani, che dopo la ricerca ha potuto affermare che l’olio d’oliva previene l’Alzhaimer. La ricerca è stata pubblicata su Plos One. Sulla stessa rivista, in passato, lo stesso Stefani aveva pubblicato altre ricerche inerenti i vermi. I vermi erano stati sottoposti allo stesso trattamento riservato ai topi mostrando gli stessi risultati. Dunque, l’olio d’oliva risulta essere utile per prevenire il morbo d’Alzhaimer e condurre una vecchiaia più serena: un motivo in più per usarlo come condimento.