Donne e depressione post partum, quali sono le cause?
L'alterazione di due geni sembra essere la causa della depressione post partum: ecco cosa c'è da sapere
In Italia ogni anno si ammala il 16 % delle neomamme di maternity blues anche detta depressione post partum.I sintomi sono: tristezza, mancanza di interesse per ogni attività, insonnia, inappetenza, pensieri negativi, spossatezza, sensi di colpa verso il bambino, ansia ecc.
Solitamente dura una settimana, ma se i sintomi persistono nel tempo, sono di grave entità o si manifestano più volte al giorno occorre recarsi da uno specialista.
Uno studio della Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora pubblicato su Molecular Psychiatry spiega che c’è un’ origine genetica alla depressione post partum. Le alterazioni avvengono nell’ipotalamo e sono riscontrabili attraverso gli esami del sangue. Il nome dei geni studiati è TTC9B e HP1BP3.
I ricercatori hanno condotto l’esperimento su 52 donne in dolce attesa, ne è risultato che l’alterazione di questi due geni porta a sviluppare lo stato depressivo. La scoperta potrebbe aiutare gli scienziati nel creare rimedi per prevenire i sintomi di questo disturbo.
“Siamo stati sorpresi di vedere una correlazione cosi’ alta – affermano gli autori – se si riuscira’ a tradurre la scoperta in un test precoce si potrebbero evitare molti degli effetti negativi della depressione”.
Attuamente cure valide sono la psicoterapia e le terapie di gruppo con altre donne che si trovano nella stessa situazione. In alcuni casi ansiolitici e antidepressivi, possono essere d’aiuto, ma non vanno assolutamente presi senza uno stretto controllo medico.
Oltre alla genetica esiste l’epigenetica cioè quella parte del nostro cromosoma che è in relazione all’ambiente e che è in grado di cambiare la stessa base genica, quindi genetica. La genetica è una piccolissima parte dell’immenso sistema organico e chi lancia queste sfide, come quelle che hanno coinvolto la moglie di Brad Pitt, non ha mai, e dico mai lavorato con la depressione post-partum e con i tumori. o meglio non ha probabilmente conosciuto chi sono le persone in questione, quali vite hanno avuto e soprattutto è restia ad intraprendere uno stile di ricerca il più possibile sistemico e multidisciplinare.