Surimi: ecco perchè evitarlo
Dalle chele di granchio , agli affettati di pesce , fino al surimi vero e proprio. Ma come si produce questo prodotto?
Il surimi è un alimento creato dall’industria alimentare per far la propria offerta di mercato, ma la sua reale composizione resta di dubbia provenienza.La realizzazione di questo prodotto avviene attraverso tre fasi: congelamento, scongelamento e cottura. Il surimi è dunque un cibo artificiale sconsigliabile all’interno di una dieta equilibrata. Nei supermercati lo troviamo in vendita come un alimento a base di polpa di granchio ma in verità non ne contiene neanche una minima parte. Infatti il suo sapore è ricavato con l’utilizzo di aromi artificiali e di certo non può essere considerato di prima qualità.
La sua produzione avviene con l’impiego di scarti provenienti da merluzzo, sgombro, e carpe asiatiche. Questi scarti poi vengono lavorati pressati con l’aggiunta di varie sostanze chimiche.
Per migliorare la conservazione, vengono messi sale, zuccheri e polifosfati. Ed infine coloranti per ottenere le colorazioni arancioni della superficie all’esterno. Altri ingredienti impiegati sono la fecola di patate, per la conservazione, l’albume d’uovo, i grassi vegetali e gli aromi artificiali di granchio o aragosta. Tra gli esaltatori di sapidità viene usato il glutammato monosodico (E653) e tra gli oli vegetali prodotti di bassissima qualità come l’olio di palma. Attualmente non vi sono obblighi sull’indicazione in etichetta delle specie ittiche usate.
Questi falsi cibi, hanno anche dei prezzi piuttosto elevati, soprattutto se si pensa che vengono ottenuti da alimenti di seconda scelta con l’aggiunta di conservanti e di coloranti. Dunque è sempre meglio preferire pesce fresco, anziché un surrogato composto da scarti di cibo come il surimi. Basta prendere atto di come questo prodotto finito contenga una percentuale di pesce minima, variabile tra il 30 e il 40%, che non può giustificarne i costi al momento dell’acquisto.
Elisa Corbi