Galatina, scambio di culla: partorisce una femminuccia ma a casa c’è un maschietto
Scambio di neonati in culla all'ospedale di Galatina in provincia di Lecce: arriva a casa e scopre di avere tra le braccia un maschietto ma lei ha partorito una femminuccia
E’ l’incubo di ogni mamma: lo scambio in culla del neonato in ospedale. Eppure bisogna stare molto attenti perchè basta davvero solo una piccola distrazione per cambiare la vita di due famiglie e di due bambini. E’ successo ancora una volta, in questa occasione siamo in provincia di Lecce, a Galatina. Una mamma arriva all’ospedale e partorisce una femminuccia, tutto procede per il meglio fino a quando non arriva a casa e con il cambio del pannolino scopre che il neonato che ha portato a casa in realtà è un maschietto.
Saranno sicuramente stati attimi di paura per i genitori della bambina ma anche per la famiglia dell’altro neonato che avranno provato la stessa strana sensazione, quella che crediamo possa essere solo nei film ma che in realtà, purtroppo si sente anche nella vita di tutti i giorni. Per fortuna la storia ha avuto un epilogo sereno e tranquillo anche perchè in questo caso con la differenza di sesso è stato facile capire quali famiglie erano state vittime del doppio errore. Provate a immaginare però se nella culla fossero state scambiate due bambine, le famiglie se ne sarebbero mai accorte?
In questo caso è bastata una sola chiamata all’ospedale per chiarire quello che era successo. Ma la vicenda non si è conclusa però qui. Secondo quanto riportano alcuni giornali locali sembra che la famiglia della bambina abbia chiesto un risarcimento danni. Più di 50mila euro alla Asl per l’errore in particolare in quando la mamma della bambina avrebbe, a causa dello spavento, perso la possibilità di allattare la piccola al seno.
Posto che cose simili non dovrebbero accadere per nessuna ragione, che l’episodio è ingiustificabile, che comprendo e solidarizzo con la mamma che poverina deve aver passato un brutto momento temendo anche di non trovare più la sua bambina, premesso che credo spetti un risarcimento per il danno morale subìto e che chi ha sbagliato debba risponderne… Vi prego, fate sapere in qualche modo a questa mamma quanto segue: la produzione di latte non cessa per effetto di uno choc, anche se può sembrare perchè la produzione dell’ormone dello stress e della paura, l’adrenalina, blocca la produzione dell’ormone suo opposto, l’ossitocina, che è quello che permette l’eiezione del latte; conseguentemente il latte rimane “trattenuto” dando l’impressione di essere assente ma non è così!!! La produzione di latte è legata principalmente alla prolattina, che non risente dei fattori di stress. Recuperare questo allattamento è ancora possibile se sono passate solo alcune settimane, la madre può rivolgersi a una consulente per l’allattamento, volontaria o professionale (lllitalia.org o aicpam.org). Per favore, potete occuparvi di farglielo sapere? Permettere ad un bambino di ricevere il latte materno è davvero importante. Grazie!
salve
come si può dare un risarcimento danni ad una mamma che riconosce il proprio figlio solo quando cambia il pannolino? ma che mamma è? qualsiasi animale sa riconoscere il proprio figlio in mezzo ad altri e LEI no???? ha il coraggio di chiedere i danni per lo spavento quando è arrivata a casa? ma il bambino lo hanno consegnato per posta e all’apertura del pacco c’è stata la sorpresa? mi vergogno per lei che lo ha anche raccontato e, se ci fosse un giudice con un po di cervello ( sigh! magari trovarlo!) la condannerebbe anche per incapacità genitoriale.
buonasera
fabrizio magni